LAURA VILLA, Il lavoro pedagogico nei servizi educativi. Tra promozione, controllo e protezione, Franco Angeli, 2008. Scheda di presentazione di Paolo Ferrario

Laura Villa, Il lavoro pedagogico nei servizi educativi. Tra promozione, controllo e protezione, Franco Angeli, 2008

Scheda di presentazione del libro a cura di Paolo Ferrario

In questo libro l’autrice  non si rinchiude nei tecnicismi del paradigma educativo, ma allarga la visione alle politiche ed alle organizzazioni.
Ne esce un libro che davvero riesce a fare il punto su una questione nodale delle politiche sociali: ossia l’allargamento della funzione educativa che si sposta dalla famiglia e dalla scuola ed investe di domande  il sistema funzionale dei servizi alla persona.

Fra i pregi del libro di Laura Villa c’è la sua adattabilità a favorire un’attività di formazione in tema di politica sociale mirata alle professioni educative. Nell’ambito della professione degli assistenti sociali (ma anche dei medici e degli infermieri) è più facile incontrare ricerche specialistiche che trattano questioni di “politica dei servizi”, magari di matrice giuridica, sociologica o economica. Più difficile in ambito pedagogico, fatta eccezione per i testi che parlano di politica scolastica.

Ogni professione socioeducativa (ma anche sociosanitaria) ha i suoi metodi di analisi dei bisogni e di orientamento tecnico e metodologico. Tuttavia questi diversi paradigmi (le “scuole” di riferimento, i modelli interpretativi, i criteri di analisi) una volta che si collocano nei territori del paese e si mettono a “produrre servizio” incrociano la questione delle politiche pubbliche e delle istituzioni che organizzano tali funzioni.

Il cuore del volume di Laura Villa è costituito dai “servizi educativi” così definiti:

“I servizi per l’infanzia e l’adolescenza rappresentano un campo molto vasto che tiene in sé proposte educative assai differenziate in quant o a età dei soggetti coinvolti, sedi, tempi, modalità di gestione e centrature degli interventi proposti. Tradizionalmente in questo campo hanno trovato collocazione servizi per la cura e l’educazione dei bambini più piccoli (primo fra tutti il nido), servizi per il tempo libero dei bambini in età scolare (i cosiddetti centri ricreativi diurni e i centri di aggregazione giovanile) e servizi preposti alla cura di particolari fasce della popolazione minorile (è il caso degli interventi educativi domiciliari o di servizi a carattere residenziale). Oggi questa tradizionale articolazione può considerarsi ancor valida solo in termini moto generali;  nei fatti l’attuale panorama dei servizi si presenta certamente molto più articolato. In questo cambiamento, un ruolo di primo piano va attribuito a quei provvedimenti legislativi che hanno progressivamente riconosciuto e legittimato, una certa discrezionalità all’Ente locale nella definizione delle proprie linee di azione” (pag. 114).

A partire da questo gruppo di servizi alla persona ed alla comunità l’autrice scava all’indietro: esamina dal punto di vista storico le origini delle cosiddette “politiche socio assistenziali” che hanno attraversato varie fasi di particolare interesse per comprendere la dinamicità delle istituzioni. Questa ricostruzione viene poi ulteriormente illuminata andando a rileggere alcune riforme-chiave (come quella dei servizi sociali ed ancor prima quella dei servizi per la famiglia ed i diritti dei minori).

Su questa necessaria ricognizione si innesta la questione delle organizzazioni di servizio. Infatti politiche ed organizzazioni camminano assieme e sono i vari operatori professionali a creare linguaggi, azioni, modalità di lavoro, culture specifiche che si confrontano fra loro. Tema cruciale è la questione dei “processi di produzione e di erogazione del servizio”. Le cosiddette “politiche per la qualità” e il tema dello strumento della “carte dei servizi” hanno a che fare con queste problematiche.

Dalle dinamiche più “macro” si arriva a quelle più “micro”, ossia collegate alla persona, alle sue reti di riferimento, alle relazioni che mettono in campo le dimensioni affettive e quelle del lavoro di cura.

Da questa ampia ricerca (supportata da una preziosa bibliografia) si possono estrarre varie parole chiave, principi, concetti, criteri orientatori  che mettono assieme i contesti dei servizi (cioè le cornici lo create dalle politiche sociali) e le concrete operazioni tecniche e metodologiche che un professionista della educazione può essere chiamato a realizzare

Scheda editoriale del libro:

Laura Villa, dottore di ricerca in Teorie della formazione e modelli di ricerca in pedagogia e in didattica, collabora agli insegnamenti di Clinica della formazione e di Teorie e tecniche cliniche della formazione presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Milano-Bicocca e insegna Scienze dell’educazione alla Silsis. È inoltre coordinatrice pedagogica dei Servizi educativi del Comune di Laveno Mombello e si occupa di formazione per i servizi per la prima infanzia e l’adolescenza e per la scuola.

Indice

Alessandro Mariani,Presentazione

Parte I. Le idee di servizio nelle politiche sociali
Le matrici storiche e istituzionali
(Le parole delle origini: assistenza, beneficenza e carità; Tra sicurezza e controllo: la nascita dello Stato sociale e delle moderne politiche sociali; Stato sociale e politiche socio-assistenziali: la nascita della nozione di servizio; Politiche socio-assistenziali e servizi per i minori e le famiglie)
Le ricadute delle trasformazioni del welfare nelle idee di servizio
(Tra dinamiche economiche e nuove domande di servizio: le trasformazioni del welfare; La gestione dei servizi tra pubblico e privato: il welfare mix; La riforma dell’assistenza e le nuove parole chiave; Sussidiarietà, comunità e partecipazione: il welfare locale come “comunità di pratiche”; Qualità, accreditamento e carte dei servizi: il marketing dei servizi e la climatizzazione dell’utente)
Parte II. Le idee di servizio tra mandati istituzionali e pratiche professionali
Le matrici organizzative
(I servizi come organizzazioni e l’idea di servizio nel pensiero organizzativo; Le culture organizzative dei servizi; Un incrocio di sguardi “non scontato”: i processi di produzione e di organizzazione del servizio; Tra sollecitazioni al cambiamento e immobilismo innovativo: la questione del cambiamento organizzativo nei servizi)
Le matrici relazionali e affettive
(Servizio, servire, servirsi: il lavoro di servizio tra prestazioni e appartenenze istituzionali; Tra protezione e oppressione: le dinamiche affettive dell’appartenenza istituzionale; Tra missione, esecuzione e ricerca: le declinazioni del lavoro di cura nei servizi; Tra storia individuale e rappresentazioni del lavoro di servizio)
Parte III. Una declinazione dell’idea di servizio: i servizi educativi
Le categorie teoriche
(Lo sguardo della pedagogia critica; Lo sguardo del decostruzionismo; Lo sguardo dell’approccio clinico in pedagogia)
Gli oggetti del discorso
(I servizi educativi oggi: uno sguardo d’insieme; L’educazione tra contesti formali, non formali e informali: i servizi come contesti educativi formali; L’educazione tra spazi, tempi, corpi, rituali: i servizi come dispositivi)
Ricostruire per decostruire: le direttrici di sviluppo dell’idea di servizio in ambito educativo
(La storia delle origini: “al servizio di Dio” tra carità, accudimento e formazione confessionale; Lo Stato moderno: “il grande servitore” tra sviluppo economico, ordine sociale e formazione delle giovani generazioni; Gli anni sessanta e settanta del Novecento: i servizi “al servizio del territorio”)
Riannodando i fili del discorso: uno sguardo allo stato dei servizi educativi
(Un servitore “debolmente professionale”: la figura dell’educatore nei servizi; Tra promozione, controllo e protezione: le declinazioni dell’educazione nei servizi; Separare per educare: le barriere alla partecipazione sociale; Tra essere e fare: la questione della qualità)
Parte IV. Dentro i servizi educativi: tracce di una ricerca sul campo
La metodologia e il contesto della ricerca
(La ricerca educativa qualitativa; Ricerca educativa e metodo clinico; Le finalità e gli obiettivi della ricerca; Lo strumento della ricerca: un percorso pedagogico clinico; La trama del percorso; Il contesto e i destinatari)
I risultati della ricerca: la parola agli educatori
(Tra servire e servirsi, ovvero: la “catena del servizio”; Il lavoro quotidiano e la relazione diretta con gli utenti; La “costellazione” del servizio e i rapporti con l’istituzione; Tra mandati dichiarati e mandati in ombra: i servizi educativi tra promozione e controllo)

Note conclusive

Bibliografia.

VILLA LAVORO PEDAGOGICO255

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